Cilea

Francesco Cilea è nato il 23 luglio 1866 a Palmi in Calabria.

Appassionato e diligente studente di pianoforte nel Real Collegio di Musica San Pietro a Majella di Napoli, al termine degli studi musicali presenta come esame finale di composizione il melodramma "Gina" rappresentato nel teatrino del Collegio, ottenendo il favore di pubblico e della critica.

Quest’opera incoraggia il compositore alla creazione de "La Tilda", melodramma e rappresentato nel 1892 nel Teatro Pagliano di Firenze prima, e al Teatro dell’Esposizione di Vienna poi.
Nel 1898 Francesco Cilea accetta la cattedra di Armonia al Regio Istituto Musicale di Firenze abbandonando momentaneamente la composizione che riprende qualche anno dopo componendo "Adriana Lecouvreur", una commedia-dramma di Colautti, rappresentato nel 1902 al Teatro Lirico di Milano, che rimarrà la sia opera più famosa.

Nel 1905 Cilea si dimette da Professore d'Armonia per dedicarsi completamente a una nuova opera, "Gloria" che viene rappresentata a Milano, diretta da Arturo Toscanini, nel 1907.
Dopo aver composto nel 1913 "Il canto della vita", poema sinfonico-corale con "a solo" di tenore su versi di Sem Benelli, in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Verdi eseguito al Teatro Carlo Felice di Genova.

Nel 1916 vie nominato direttore del Conservatorio di Napoli, dove lavora fino al 1935 quando lascia l'insegnamento per raggiunti limiti d'età.

Come riconoscimento del valore della produzione di Francesco Cilea che non fu unicamente teatrale, ma anche sinfonica, vocale e da camera, nel 1938 venne nominato Accademico d'Italia.
Il compositore Francesco Cilea morì a Varazze il 20 novembre 1950.